L’imbrunire del galoppo napoletano.

Gli ippodromi storici di Livorno e Grosseto sono out gia’ da un bel po’ ed ora anche Agnano galoppo si avvia verso una melanconica chiusura.Subito,ovviamente, si replichera’ a questa catastrofica previsione.Ma come? A novembre e’ stata disputata una riunione ed a dicembre ne e’ stata programmata un’altra e,gia’,si s’intona il….de profundis?Ma una risposta di tal genere ci farebbe riflettere, se non sorridere, e non poco.E’mai pensabile che un ippodromo metropolitano come Napoli possa passare in breve tempo nella sua stagione cosiddetta d’oro,quella invernale, dalla programmazione delle tre riunioni settimanali, alle due,poi ancora ad una ed ora,addirittura,alla disputa di una giornata di corse con cadenza mensile?E’ evidente che si e’ entrati in uno stato comatoso che puo’ portare solamente alla chiusura di Agnano galoppo alla faccia dei proclami di un rilancio dell’ippica italiana.Tutto questo,come del resto e’avvenuto quando hanno chiuso i battenti,per l’appunto, gli ippodromi di Livorno e Grosseto,nell’indifferenza totale della maggioranza degli addetti ai lavori,quelli stessi che vanno alle riunioni ministeriali, dei mass media che dovrebbero seguire con la massima rigorosita’ professionale tali decisioni programmatiche di chi dirige l’ippica italiana. (ma c’e un referente credibile che possa dare spiegazioni in tal senso?) E sicuramente non potremmo accettare la semplice scusa della”mancanza fondi”.Potremmo facilmente,di contro, obbiettare che si sta facendo una cattiva “distribuzione” dei fondi” favorendo volontariamente o involontariamente(per palese incompetenza) altri ippodromi assegnando loro montepremi in surplus alle loro reali esigenze programmatiche (basti solo segnalare la sovrabbondanza di handicap principali, limitati e via dicendo e che assorbono in modo abnorme gran parte del montepremi stesso).Ci fermiamo qui,ma samo pronti a continuare ed a gridare a gran voce il nostro disappunto per le decisioni cervellotiche che stanno distruggendo la gran voglia di corse di tantissimi appassionati napoletani,o meglio,italiani.

giulio vitolo